Quello che vediamo attualmente è fondamentalmente il castello voluto da Federico II di Svevia nel XIII sec.
Questo ruolo continuò sino alla lunga guerra di conquista araba, che vide la città di Enna divenire il vero baluardo della resistenza delle forze bizantine. In questo momento, con ogni probabilità, la vecchia acropoli venne modificata divenendo essa stessa un luogo forte. Capitolata la città, gli arabi continuarono ad occupare la parte più alta per l’insediamento della loro guarnigione. La ricostruzione duecentesca, che probabilmente modificò anche il rapporto tra il castello regio e la città, stabilirà le dimensioni ed il ruolo dell’importante base militare attraverso tutta l’epoca del basso medioevo, con le alterne e complicate vicende della storia di Sicilia, e poi per la prima età moderna. Successivamente, il castello, rimasto di proprietà regia, venne abbandonato sino a risultare gravemente danneggiato durante il XIX secolo.
Nel XX secolo dopo essere stato utilizzato come base per una piccola guarnigione militare e sede del carcere, venne trasformato in teatro e, alla fine degli anni cinquanta, restaurato.
Ai piedi del Castello si trova la statua di Euno realizzata da Pietro Marzilla, posta a ricordo degli avvenimenti risalenti al 139/132 a.C. Che videro Enna protagonista della storia romana con la rivolta servile scoppiata nelle sua campagne e capeggiata appunto dallo schiavo siriano Euno