Chiesa S. Francesco di Paola


Esisteva quivi una chiesa dedicata a Santa Maria del Rito secondo Padre Giovanni dei Cappuccini o alla Madonna del Loreto secondo il Lo Menzo, nella quale aveva sede una confraternita sotto il titolo di Loreto. I confrati concessero la chiesa all’ordine dei minimi o Paolotti affinché potessero venerare il loro patrono San Francesco di Paola. Grazie ai donativi della casa appartenente alla sig.ra Maria Parisi e di una ricca famiglia, si poté costruire il convento che fu completato nel 1601. La chiesa ad aula conserva una pregevole statua della Madonna del Loreto e comunemente viene definita dagli ennesi “Santu Patri”, Santo Padre, purtroppo da anni è chiusa al pubblico e si apre solo in occasioni particolari.

 

La sua forma si diversifica rispetto al resto della città perché non caratterizzata dalla tipica forma urbanistica islamica che invece ritroviamo nel resto della città. Distinguiamo una forma a fuso dotata di strada principale, vicoli e case con cortili interni. Sia a Sud che a Nord il quartiere era affacciato su dirupi murati con le antiche cortine classiche qui indagate da Paolo Orsi ed oggi purtroppo distrutte. Questa condizione consentì agli abitanti di isolarsi dal resto della città durante le più pesanti epidemie e di continuare a vivere come un organismo a sé stante. All’interno del quartiere è presente una chiesa, di cui non conosciamo la data di fondazione, dedicata al santo eponimo. Sappiamo che vi si celebrò un battesimo il 15 luglio 1584 come risulta dall’archivio parrocchiale. La chiesa è ad un’unica navata ed è stata soggetta a numerosi restauri. L’altare maggiore reca al centro un pannello in rame raffigurante l’ultima cena, i due altari laterali sono dedicati al Crocifisso ed alla Madonna della Catena. Altri dipinti sono: le nozze della Vergine, San Gaetano e San Pietro, quest’ultimo opera del pittore ennese Francesco Lodato.

La chiesa di San Biagio


Fu costruita nel 1595 su una vecchia cappella dedicata a Maria Bambina. La chiesa a navata unica presenta un’abside di forma rotonda. Lateralmente distinguiamo la statua di San Gaetano, una statua di Maria Bambina, una statua di Maria Immacolata, e una nicchia dedicata a San Biagio. Interessante è la presenza all’interno della chiesa di due colonne sicuramente di periodo classico usate per sostenere la cantoria.

Il quartiere Valverde le origini della città


Alla periferia sud della città si trova il quartiere chiamato “Beddi Virdi” l’odierno Valverde. Questa zona era anticamente abitata da famiglie povere che lavorano la terra e si dedicavano alla concia delle pelli e alla lavorazione del lino e per questo era chiamato “Fuddaturi” “Follatore”. Tra gli abitanti era molto diffuso il culto pagano della Dea Cerere finché venne a Enna San Pancrazio che con la sua missione evangelizzatrice riuscì nell’impresa di creare in questa zona il primo nucleo cristiano. Gli ennesi eressero il loro luogo di culto che fu dedicato alla Maria SS. Valverde, e la cui festa si celebrava l’ultima domenica di agosto. Tradizionalmente le famiglie che hanno ricevuto una grazia particolare invitano a pranzo delle fanciulle dette verginelle. Queste digiunano fino a mezzogiorno per poi consumare un lauto pranzo in compagnia della famiglia ospitante alla vigilia della festa e lo stesso giorno della festa. La Madonna di Valverde fu patrona di Enna fino al 1412 quando giunse ad Enna il simulacro della Madonna della Visitazione. Della originale costruzione rimangono solo alcune notizie e vecchie foto, essa infatti fu rasa al suolo da una bomba il 13 luglio 1943. Rimase integra la statua della Madonna tra le macerie dell’altare maggiore. I lavori di rifacimento avvennero con finanziamento statale trattandosi di danni bellici. La chiesa moderna nel suo stile riporta sul portone principale scolpito lo stemma della città a ricordo e simbolo che quella di Valverde fu la prima chiesa costruita in città, e venne aperta al pubblico l’ultima domenica di agosto del 1948. La chiesa, eccettuato l’altare maggiore, si presentava spoglia, i paramenti superstiti portavano i segni bellici, per cui fu commissionato al pittore ennese Lodato un’immagine a grandezza naturale di Maria SS. Valverde, furono completati gli altari laterali, e nel 1958 il canonico Angelo Termine fece costruire il fercolo della Madonna, infine nel 1979 a Pietro Marzilla venne commissionato un Crocifisso in rame sbalzato.